giovedì 30 maggio 2013

Apollo al volante, sole fiammeggiante

Apollo, figlio illegittimo di Zeus e Leto nonchè fratello gemello di Artemide, era uno degli dèi più importanti dell’Antica Grecia. Il dio del Sole, così era chiamato, secondo le credenze dell’epoca era in grado di infliggere pestilenze scagliando una sola freccia, ed era venerato anche come dio oracolare: infatti attraverso la mediazione della Pizia, svelava all’uomo il suo divenire.

Spesso veniva rappresentato nell’atto di guidare il carro del sole trainato da quattro cavalli infuocati. Ma secondo me avrebbe preferito averne 650, di cavalli s'intende. Ovviamente quelli della versione base della Gumpert Apollo S.
Prodotta per la prima volta nel 2005 da un ex capo della divisione sportiva della Audi, ha subito colpito tutti, perfino il dio Apollo. Il suo V8 biturbo sprigiona, come detto, 650 cv (che possono essere 690 o 800 se si scelgono le versioni più potenti) e una coppia di 850 Nm e permette all’auto di raggiungere la velocità dichiarata di 320 Km/h con un’accelerazione 0-100 km/h in 2,8 secondi. Numeri pazzeschi.


L’ho vista per la prima volta in una puntata di Top Gear e mi ha subito rapito il cuore, cercando sin dall’inizio di spodestare la R8 dal primo posto delle mie auto preferite. Puntualizzo che, purtroppo per lei, non ci è riuscita. Nella puntata hanno esordito definendola una supercar orrenda, inguardabile da qualunque posizione venga ripresa. Io non la penso esattamente allo stesso modo. Linee aggressive, anzi spaventose, quasi irreali per un’auto. Mi ricorda vagamente l’astronave aliena usata dai mostriciattoli del film Space Jam per arrivare sulla Terra.
Certo, ricollegandomi al mio ultimo post, a questa macchina manca solo la cromatura a specchio per essere un’auto tamarra al 100%: alettone posteriore enorme, quattro scarichi a mezz’altezza, apertura delle portiere ad ali di gabbiano e prese d’aria ovunque. Manco fosse la Batmobile.


Se poi si osserva il logo di questa casa tedesca si arriva all’apoteosi: un grifone con becco appuntito spalancato e artigli protèsi in avanti. Una macchina tanto cattiva potrebbe partecipare a Robot Wars (il programma che andava in onda su Italia 1 qualche anno fa) e vincere spaventando gli avversari con il solo utilizzo delle luci di posizione.


Ovviamente, non avendola provata, non posso dire com’è realmente e presumo che in città possa essere scomoda. Però è sempre una fantastica Gumpert Apollo S. Dire che questa è una supercar indecente è stupido, come se scendessi nel parcheggio sotto casa mia per rigare la macchina che qualche pirla ha parcheggiato davanti al mio garage utilizzando una gomma. Stupido e insensato! Un’auto così va apprezzata e venerata come una divinità: non a caso si chiama Apollo. Oltretutto, vedendola dal vivo, se ne apprezzano appieno le linee, nonostante siano così particolari.
Domani mattina svegliatevi e controllate se Apollo, dopo aver letto il mio articolo, farà sorgere il sole utilizzando la Gumpert! Buona serata a tutti!!

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