lunedì 20 maggio 2013

Dai sogni alla realtà


Ciao a tutti!!

Nel mio primo post vi ho parlato della mia auto preferita, il mio sogno. Quindi mi sembra quasi doveroso parlarvi oggi della realtà, cioè della mia auto: una Fiat Punto S del 1995. Voi penserete che a questo punto non varrà neanche la pena di continuare a leggere questo post considerata la macchina di cui tratta, soprattutto se leggete le caratteristiche tecniche: motore a 4 cilindri che sprigiona 58 cv, coppia di 96 N m e una velocità massima (dichiarata) di 160 km/h. Ma vi assicuro che sbagliate.

Innanzitutto “mia” è una parola grossa perché la condivido con mio nonno visto che (teoricamente) è sua. Comunque con questa auto ho vissuto già tante avventure, una più divertente dell’altra. I difetti sono tanti, soprattutto dopo 18 anni, nonostante abbia percorso solamente 60 mila chilometri. La frizione non fa praticamente più il suo dovere e cambiare marcia è quasi più faticoso che sgrassare una pentola “parcheggiata” sul fornello per una settimana, dopo averci cucinato delle ottime melanzane alla parmigiana.



La tenuta di strada è così pessima che  curvare sul bagnato (e spesso anche sull’asciutto) è come correre su un campo di calcio saponato. Per non parlare del difetto peggiore nel periodo maggio-settembre: non ha l’aria condizionata e vi assicuro che in certi momenti si starebbe meglio in una sauna, almeno lì si può stare in costume e infradito. Ad esempio la scorsa estate sono andato con degli amici vicino a Venezia, in pieno agosto, con più di 35 gradi al sole. La nostra decisione di far funzionare l’aria impostata ovviamente sulla temperatura più “fredda” è fallita miseramente dopo cinque minuti dall’inizio del viaggio, per cui abbiamo deciso di percorrere le restanti due ore a 130 km/h in autostrada con i finestrini abbassati. Risultato? Scesi dall’auto per sentirci dovevamo urlare, non parlare. Ah a proposito, ho detto una cavolata: la velocità non era proprio quella, infatti così come si sognano i 160 km/h dichiarati dalla casa torinese, anche i 130 km/h non sono facili da raggiungere. A dire il vero una volta in un tratto di leggera discesa in autostrada ho (quasi) raggiunto i 140 km/h con risultati fantastici: il volante tremava peggio di una foglia dopo il passaggio di una Veyron Super Sport, e si è immediatamente avvertita una fantastica puzza di bruciato, seguita da un immediato rallentamento ai soliti 110 km/h. Il difetto più grande però è un altro, manca il servosterzo. Ma visto che sono un quasi (forse) futuro ingegnere, la prendo con filosofia: non ho bisogno di pagare una palestra perché i muscoli delle braccia e i muscoli dorsali lavorano eccome!!



Inoltre ho pensato che un’auto tutta blu non era per niente attraente. Quindi (come si nota dalle foto) per dare un tocco di fantasia e patriottismo ho deciso, aiutato da mio papà, di posare un fantastico adesivo coi colori della bandiera italiana che parte dal cofano e arriva fino al posteriore della macchina. Oltre al papà c’è stato anche il preziosissimo aiuto di mia mamma che dal terzo piano mi aiutava, dicendomi se la striscia era diritta.




Bè ha tanti difetti è vero, ma in soli due anni ne ho passate tante e certamente le avventure in auto più divertenti si fanno in questo periodo della vita con un veicolo che non è esattamente il più bello e richiesto di tutti, ma che lascerà comunque ricordi indelebili. Nell’attesa che i sogni diventino realtà, mi vivo il mio presente e la mia fantastica Punto S!!


Buona giornata a tutti, alla prossima :)

4 commenti:

  1. Da questo articolo si deduce che l'hai usata soppratutto per chiavare! Va bene cosí

    RispondiElimina
  2. Epico quel viaggio!!! xò ti ricordo che il problema " voce " era dovuto anche alle stupidissime urla che abbiam fatto quando abbiam visto il mare ahahahahahah

    RispondiElimina