mercoledì 22 maggio 2013

La Mia Ypsilon

Dopo il post di Albo sulla sua mitica Punto S e dopo la recensione su uno dei miei sogni, la BMW serie 1 M, ho deciso di proporvi il racconto della mia realtà: si tratta sempre di un'italiana, ma questa volta è una Lancia. La mia Y.

Un po' di storia dell'auto. Dopo il grande successo ottenuto dalla famosa Y10 (prodotta inizialmente con doppio marchio Lancia/Autobianchi), quando uscì di scena nel 1996 la casa italiana si trovò nel delicato e difficile compito di realizzarne l'erede. La nuova Lancia Y aveva forme più slanciate e meno spigolose, interni molto curati con plastiche "soft-touch" - che all'epoca erano una rarità - e un quadro strumenti posto al centro della plancia, che divenne subito un elemento caratterizzante e distintivo anche per tutte le successive generazioni del modello.

Inizialmente la gamma era composta dagli allestimenti LE, LX e LS, a seconda della dotazione e degli optional disponibili. Successivamente arrivarono le versioni Elefantino Blu, più spartana e dedicata prevalentemente ai giovani, ed Elefantino rosso, con un'impronta sportiva.

Nel 2000 è stato effettuato un leggero restyling che ha interessato i fendinebbia anteriori, i poggiatesta dei sedili e le fasce di plastica che proteggono la carrozzeria. I motori invece sono stati aggiornati per far fronte alle nuove normative Euro 3 che sarebbero entrate in vigore di lì a poco.


La mia Y è una LX del 2001, acquistata due anni fa da una signora che l'ha tenuta per dieci anni percorrendo circa 110.000 km. O meglio, questo è ciò che mi hanno detto. Perché il contachilometri ne segnava 176.000. Mi hanno raccontato di aver cambiato il quadro strumenti e quindi che i chilometri erano sballati.. Ma non mi importava, avevo la mia prima auto! Come ogni ragazzo sa, il giorno in cui ti metti al volante della tua prima macchina è un momento che sogni da quando sei bambino. Tutto il resto non conta.

Il motore è un 1.2 a 8 valvole dalla incredibile potenza di 60 cavalli che permette di raggiungere i 160 km/h (esperienza che vi racconto tra poco) e di scattare da 0 a 100 in 14.1 secondi. Ovviamente i dati sono quelli dichiarati. Così come il consumo medio, di 17 chilometri con un litro. Miraggio. Non sono mai riuscito a verificarlo, ma ogni volta che faccio benzina mi sembra che ci sia un nano malefico dentro il serbatoio che si ubriaca e mi priva del mio carburante...Per quanto riguarda la velocità massima, invece, dovrebbero mettere un avvertimento nel libretto dell'auto: "Da non sfidare". L'accelerazione invece non è male per essere un piccolo 1.2 da 4 cilindri. Certo, finché scatti da fermo al semaforo.


A proposito di questi due dati tecnici vorrei raccontarvi un aneddoto. L'anno scorso stavo andando sul Lago di Garda con degli amici per una vacanza insieme. Abbiamo deciso di percorrere l'autostrada. Purtroppo non conoscevo ancora i limiti del mio bolide. Per sorpassare dovevamo controllare che dalla terza corsia non arrivasse nessuno per almeno un chilometro, a quel punto scalare ed intraprendere la luuuunga manovra. Ma il peggio è arrivato quando ci siamo spostati sulla superstrada a una sola corsia. Infatti abbiamo trovato davanti a noi una Panda che avanzava molto lentamente. Finalmente raggiunto un tratto di lungo rettilineo senza auto che giungevano dal senso opposto, mi faccio coraggio e decido di sorpassarla. Ingrano la quarta. Poi la terza. Il motore sembrava una lavatrice durante la centrifuga, e noi dietro a cavalcare le vibrazioni. Effettuo la manovra e mi porto davanti alla macchina. Mi sentivo orgoglioso della mia prestazione e, nonostante tutto, del mio bolide.

Per quanto riguarda la velocità massima, non sono sicuro di averla mai raggiunta. Solo un giorno ci ho provato, in autostrada durante un sorpasso. Scalo, accelero a fondo, sorpasso l'auto e continuo la folle corsa fino a un momento il cui la Y sembrava pronta a spiccare il volo, come quando gli aerei sono lanciati sulla pista poco prima di decollare. La tenuta di strada invece non è male date le piccole ruote e le sospensioni morbide montate sulla mia Porsche. Eh si, avete letto bene, Porsche. Perché un giorno, mentre stavo accompagnando mia nonna a casa e mentre lei parlava al telefono con mia zia, le è stato chiesto dove fosse. Lei ha risposto: "Sono sulla Porsche blu di Michele!". Da quel momento è sempre stata chiamata così.

Ma in fondo non devo mica correre in pista e non devo gareggiare contro il primo tizio in Ferrari che mi passa accanto. Ma nemmeno con Albo e con la sua Punto! Ci sarebbero conseguenze sia per la mia che per la sua di auto. E poi di cosa mi lamento? Ho l'aria condizionata, la radio, la chiusura centralizzata, la regolazione lombare nei sedili (seppur non funzioni più. Però c'è dai, è quello che conta). Insomma, alle nostre piccole auto sono legati tanti ricordi, e sebbene abbiano già sul telaio parecchi anni, vanno più che bene per noi e per le nostre avventure in autostrada e in città. Quando magari un bel giorno sarò alla guida di una vera Porsche blu, ricorderò con piacere i primi anni alla guida del mio bolide.

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