giovedì 30 maggio 2013

The Urban Jungle, atto primo

Buon pomeriggio a tutti!

Le nostre strade si sono trasformate in vere e proprie giungle, soprattutto per chi abita in città. Per le vie, infatti, circolano sempre più suv e crossover. Tutto è cominciato con quelli di grosse dimensioni, come ad esempio Bmw X5 o Audi Q7. Sono modelli che hanno riscosso molto successo sul mercato di tutto il mondo grazie alla posizione di guida rialzata, al sistema di trazione integrale (su molti modelli ad inserimento elettronico), al comfort da station wagon ed anche all'estetica da auto on-road.

Avendo dimensioni un po' esagerate per le nostre strade e ruote pronte a saltare sui marciapiedi è nato lo stereotipo del baùscia con il macchinone, che se ne frega di tutto e di tutti, che lo parcheggia ovunque ingombrando la città quando si sposta e che inquina con il suo potente ed assetato motore. I costruttori sono venuti incontro a coloro che piace guidare in alto ed hanno cominciato a proporre le crossover: auto di medie dimensioni con struttura rialzata. Il modello più apprezzato in europa è il Nissan Qashqai. E' una vettura che mantiene un ottimo rapporto qualità/prezzo e che non richiede frequenti soste al distributore.

Tuttavia il ridimensionamento non è stato sufficiente e si sono dovute cercare altre soluzioni. Le vie erano ancora troppo affollate da quei giganti della strada e grandi bevitori di carburante, che sembravano dei pesanti elefanti se messi a confronto con le agili e scattanti Citycar. Ecco allora arrivare sul mercato i piccoli suv fatti su misura per la città, che avevano motori da piccola berlina ma comunque mantenevano un assetto rialzato e, a seconda della preferenza, la trazione integrale o a sole due ruote motrici.

I marchi che hanno attirato maggiormente l'attenzione di noi automobilisti da città in questa tipologia di auto sono stati principalmente due: Mini e Nissan. Per sua maestà con la birra in mano troviamo la Countryman, mentre i ninja con i bit in testa ci propongo la Juke.



La Countryman non è di sicuro la più bella delle Mini ed è anche quella che si allontana di più dal concetto di minimalismo. Per accontentare tutti coloro che apprezzavano il marchio, ma che non volevano una tre porte (ad eccezione della Clubman che ha una finta portierina posteriore) è arrivata la vera cinque porte. Chi siede dietro trova tutto lo spazio che desidera e non deve fare fatica per sedersi e, soprattutto, per uscire dalla macchina. La posizione di guida è più alta rispetto agli altri modelli della casa, anche se ad alcuni l'abitacolo potrebbe risultare un po' opprimente. Il cruscotto rimane quello classico: tachimetro e radio sono posizionati sul corpo centrale della plancia, mentre contagiri e computer di bordo sono posti di fronte al guidatore. I manettini cromati per le varie regolazioni sono al loro solito posto. D'altronde questa è sempre una Mini.




Quando si mettono i piedi fuori dalla vettura si capisce che questa ha qualcosa di diverso. L'auto è più alta, più lunga e meno Mini. Nello stile, infatti, cerca di rifarsi a quello delle sorelle più piccole, vestendo però una carrozzeria da fuoristrada. Il frontale adotta i fari tipici di casa, ma la forma della presa d'aria anteriore ricorda uno scarafaggio. Osservandola lateralmente da l'idea che il tetto sia solo appoggiato alla vettura e che in una giornata di sole potresti anche staccarlo e renderla una cabrio. Al posteriore troviamo tanta lamiera che chiude a dovere il bagagliaio. Ecco quindi il "Mini" suv.




Come per le altre sorelle le versioni sono quattro: One, Cooper, Cooper S e John Cooper Works. Per le prime tre possiamo scegliere tra benzina e diesel. La più potente John Cooper Works monta un motore 4 cilindri 1.6 litri che eroga ben 218 cv con una coppia massima di 280 Nm. Questa è disponibile solo con trazione integrale e promette una velocità massima di 225 km/h e un'accelerazione 0-100 km/h in 7.0 secondi.


Per chi vuole risparmiare qualcosa in consumi, ma senza rinunciare al divertimento, consiglio la versione Cooper S. La versione benzina ha anche lei un 1.6 litri da 184 cv con una coppia massima di 260 Nm. Mentre la motorizzazione diesel, riconoscibile dall'aggiunta di una D, viene proposta con un 2 litri con 143 cv ed una coppia di 305 Nm.


Per tutti coloro che antepongono i costi di gestione e di assicurazione alle prestazioni, le versioni Cooper e One sono la giusta soluzione. La Countryman è disponibile anche in versione ALL4, termine che indica la trazione integrale. Altro tratto distintivo del marchio è la possibilità di personalizzare la vettura a proprio piacere. Si può scegliere un colore differente per la carrozzeria, per il tetto, per i cerchi, per le calotte degli specchietti, si possono aggiungere le cromature e perfino scegliere se avere gli indicatori di direzione laterali arancioni o bianchi. Ci sono talmente tante possibilità che la maggior parte delle persone si è spaventata. Spesso coloro che si siedono davanti al venditore e si trovano a disagio, si voltano, guardano dietro di sé e la prima Countryman che vedono la usano come riferimento per la propria auto. Non sono in molti, infatti, ad addentrarsi nell'infinita lista di optional ed accessori messi a disposizione.

Mini per la giungla urbana ha quindi pensato ad una versione meno mini del solito, con la possibilità di avere le quattro ruote motrici e la sportività di sempre. Per sapere cosa hanno messo in strada  i giapponesi per le nostre città intasate dovrete aspettare il prossimo post.

A presto!



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