Nello scorso post ho parlato dei suv da città, prendendo in esame una delle auto più forti del settore, la Mini Countryman. Questa porta lo stile offroad per le nostre vie, senza eccedere in consumi e dimensioni, mantenendo i tratti distintivi del marchio Mini su una carrozzeria rialzata e a quattro porte.
Adesso è il turno dei giapponesi di Nissan, che ci propongono un'alternativa alla tedesca: la Juke.
Nissan è da sempre attenta a produrre vetture innovative e con le migliori tecnologie. Il marchio è anche uno tra i leader nel settore fuoristrada e veicoli con trazione integrale. I progettisti hanno concentrato tutte queste caratteristiche in una vettura di piccole dimensioni, con la carrozzeria rialzata e design molto particolare.
La Juke, infatti, per prima cosa si distingue per il suo aspetto. Non è di sicuro una di quelle auto nata per fare tendenza. La prima volta che è stato presentato questo nuovo stile è al salone di Ginevra del 2009 con il concept “Qazana”. Nel 2010 è partita la produzione della Juke che nel design non si discosta dal progetto presentato nel 2009.
Nissan ha voluto osare con la linea dell’auto, soprattutto nel frontale. Infatti troviamo la caratteristica presa d’aria a nido d’ape con al centro il logo del marchio, quasi a rappresentare una bocca. Alle estremità di questa griglia troviamo i fari con forma circolare mentre sui due lati del cofano sono presenti i gruppi ottici con una forma allungata e appuntita. Infine i fari fendinebbia sono inglobati nel fascione posto alla base del paraurti, il quale presenta anche tre fori circolari. Il muso della Juke quindi ha geometrie sia tonde che tese. La vista laterale mette in evidenza la forma del tetto. L’angolo che si forma tra parabrezza e tetto stesso è molto accentuato. Questo è inclinato verso il posteriore della vettura, come su una vettura coupé. Dal lato vediamo anche i passa ruota pronunciati da vero crossover, le maniglie posteriori alloggiate nel montante e la forma allungata dei fari posteriori. Ed ecco arrivare la parte posteriore. Il lunotto è abbastanza piccolo ed inclinato, la soglia di carico è piuttosto alta. I fari prendono una forma tipo boomerang che si allunga verso il tetto e verso il lato della vettura. La Nissan Juke per estetica quindi non accetta compromessi, ti piace o non ti piace.
Gli interni invece sono ben curati. L’assemblaggio delle plastiche è quasi perfetto. Al tatto e alla vista non risultano nemmeno troppo dure ed economiche. I sedili avvolgono molto bene il corpo e i rivestimenti, sia per il tessuto che per la pelle, sono ottimi. Sul tunnel centrale e sulle portiere si trova un diverso colore delle plastiche a seconda degli interni: rosso, argento o nero. A causa di montanti grossi e di lunotto inclinato, la visibilità esterna non è ottima.
Come per la rivale Countryman vengono messi a listino versioni per chi tiene controllati i costi, ma anche per chi dalla sua auto chiede qualche prestazione in più.
Partiamo con le versioni “economiche”. La motorizzazione diesel è equipaggiata con un 1500 cc con 110 cv e 240 Nm di coppia massima. Invece per chi vuole il benzina c’è il 1600 cc da 117 cv e una coppia di 158 Nm. Per chi invece preferisce gasarsi è possibile avere il Juke a GPL, montato direttamente in fabbrica. Per i benzina sono disponibili quattro allestimenti: Acenta, Tekna, N-tec, Blade e Ministery of Sound. Per i diesel l’entry level è la versione Visia che si aggiunge a quelli del benzina. La trazione integrale, denominata AllMode, è disponibile solo per le versioni benzina.
Adesso veniamo alle motorizzazioni più pepate.
La Juke come primo equipaggiamento per avere un po di grinta ha montato un motore benzina di 1.6 litri. Questo eroga 190 cv e una coppia massima di 240 Nm. Le prestazioni fatte registrare sono molto interessanti. Si dichiara una velocità massima di 215 km/h e per l’accelerazione 0-100 km/h impiega 8 secondi.
Per chi vuole qualcosa di più Nissan ha messo la Juke nelle mani del loro preparatore storico. Ecco quindi la versione Nismo. Questi hanno dato altri 10 cv al motore citato prima, arrivando a 200 cv. La coppia per questo motore passa a 250 Nm, tutto a beneficio delle prestazioni. La velocità massima rimane invariata, mentre lo scatto 0-100 scende a 7.8 secondi. Nismo non si accontenta e si parla già di una versione ancora più potente da 220 cv. Le prestazioni dichiarate si riferiscono alla versione a trazione anteriore. Con il sistema AllMode si ha una leggera diminuzione di prestazioni, ma nulla di così rilevante. La Nismo si riconosce anche per l'assetto più rigido, per l'aggiunta di paraurti e spoiler dedicati, per sedili e interni più sportivi.
La sfida tra Mini Coutryman e Nissan Juke non avviene solo per numero di vendite, ma anche in prestazioni su circuiti. Purtroppo però alcune versioni sono destinare ad uno stretto numero di persone. La battaglia, però, che devono affrontare tutti i giorni è sulla facilità di salire sui marciapiedi.
Tra le due vetture ci sono molte differenze. Per primo il design. Countryman è più tradizionale mentre Juke guarda al futuro. In seguito la possibilità di personalizzare il veicolo. Juke non può scostarsi molto dell’allestimento proposto (soprattutto per gli interni) mentre Mini lascia libera scelta al proprio cliente. Infine il prezzo, la possibilità di personalizzare l’auto si paga e Mini dunque rimane un più cara.
Devo ammettere che scegliere tra le due per me non sarebbe facile. La Countryman è pur sempre una Mini anche se oversize. Però ci sono davvero tanti accessori e optional da scegliere. Anche senza aggiungere troppo all'auto il prezzo lievita. Nissan è un marchio altrettanto noto ma meno blasonato, che mette davanti l'innovazione alla moda. In questo momento la mia scelta andrebbe sulla Juke Nismo. Che propone ottime prestazioni e tanta qualità ad un buon prezzo.
Voi invece la giungla urbana con quale delle due l’affrontereste? Con la precisione di sua maestà oppure con l'intelligenza di un ninja?
Alla prossima!
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